Vacanze in Sicilia con sponsor spagnolo. L’Isola raccontata dalle colonne del quotidiano El Paìs, narra di una terra straordinaria per il turista che viene oltre lo Stretto.
“Un viaggio in Sicilia può durare tutta la vita, ma basta una settimana per conoscere la maggior parte dei suoi luoghi leggendari”.
Eccolo, lo sponsor in salsa spagnola che non ti aspetti. E che conferma la tendenza a scegliere per il 2018 una vacanza in Sicilia, con in testa il capoluogo Palermo.
Vacanze in Sicilia, luoghi mozzafiato da non perdere
Ecco come El Paìs descrive Palermo. Ma prima di arrivare nel capoluogo, il quotidiano spagnolo fa una puntata a Corleone: “La patria della mafia e patrimonio immaginario Mafia Padrino“. Così viene definita.
Poi si arriva a Palermo. “E’ una città fantastica – si legge – moderna e rinomata. Indossa ancora abiti vecchi e il gusto spalmato dell’indolenza. Palermo ha decine di chiese, musei e strade storiche. Ci sono alcuni luoghi mozzafiato che nessun viaggiatore può perdersi: la Cappella Palatina, la vicina chiesa della Martorana e l’Oratorio di San Lorenzo del Rosario di San Domenico e di Santa Rita“.
Il tour de El Paìs continua poi nella Cappella Palatina, nel Palazzo dei Normanni. “Mosaici dorati da ammirare e il suo travolgente soffitto a cassettoni. Nessun viaggiatore dovrebbe perdere la cattedrale di Monreale – aggiunge il quotidiano spagnolo – che è vicino a Palermo e che ha una certa somiglianza con la cappella Palatina“.
Vacanze in Sicilia con visita a Palermo: “Teatro Massimo formidabile”
“A Palermo puoi passeggiare a piedi per l’area monumentale. C’è il mercato Ballarò, piazza Bellini, piazza Pretoria e la sua fontana, la cattedrale, la chiesa di San Giovanni degli Eremiti. Oppure il formidabile Teatro Massimo, uno dei migliori in Europa“.
Il racconto del giornalista spagnolo continua: “Cammino per via Paternostro, occupato da giovani che bevono in luoghi alla moda; o via Bara All’Ollivella, piena di ristoranti; o da Vittorio Emanuele e via Maqueda, le arterie che tracciano la vita palermitana. E poi quella croce nei Quattro Canti, con i suoi palazzi e le sue fontane. In quel trambusto non riesco più a trovare Burt Lancaster, ma Alain Delon e Claudia Cardinale: tutto cambia in modo che tutto rimanga uguale; che gli anni passano così che la confusione delle città, secolo dopo secolo, assomigli a se stessa“.
Non solo Palermo
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