Tonnara di San Vito lo Capo è uno pezzo di storia della provincia di Trapani. Un luogo che conserva una tradizione secolare, legata alla pesca del tonno e la sua lavorazione. Da decenni l’antico stabilimento vessa in condizioni di totale abbandono, a causa di sentenze giudiziarie e di forti vincoli paesaggistici, che limitano un’eventuale sviluppo turistico.
Tonnara di San Vito lo Capo va all’asta, la proposta dello scrittore Ninni Ravazza. La Tonnara è un bene censito dal FAI, da poche settimane in cerca di un compratore
In estate è una delle mete preferite dai bagnanti. Celebre per la limpidezza delle sue splendide acque, offre agli occhi dei visitatori, un panorama mozzafiato, circondato da scoscesi promontori.
E’ notizia di poche settimane, la Tonnara di San Vito lo Capo sarà oggetto di un’asta pubblica, prevista per il mese di marzo. La storica costruzione è alla ricerca di un compratore, che possa dar lustro ad uno dei beni più preziosi del territorio.
Per tanti anni la mattanza del tonno ha rappresentato una delle attività principali dell’area. Un elemento distintivo di queste terre, che abbracciano le vicine Tonnare di Scopello, Favignana, Bonagia ect.
Tonnara di San Vito lo Capo: L’idea di Ninni Ravazza
In merito, si inserisce anche la proposta avanzata da uno degli autori locali più rappresentativi.
Il grido espresso attraverso la pagina Facebook è un incitamento ad “Intitolare la strada che porta alla Tonnara del Secco di San Vito Lo Capo ai fratelli Giovanni e Giuseppe Plaja”.
Una vita dedicata al mare. Critico e relatore di diverse ricostruzioni storiche, è una delle firme consacrate del trapanese. I suoi libri descrivono perfettamente l’atmosfera e l’enfasi della provincia, con garbo e vera passione.
L’esternazione di Ninni Ravazza non è casuale. Presenta lo scopo di ricordare e mettere in luce, l’opera condotta dai fratelli Giovanni e Giuseppe. L’intitolazione della strada, rappresenterebbe un plauso per l’impegno profuso dalla famiglia per oltre mezzo secolo.
Il complesso monumentale è stato acquisito dai Plaja nel lontano 1929, quasi un secolo fa. Seguirono decenni di mattanze e florida pesca, fino alla quasi scomparsa dei cetacei.
Furono anni in cui non esisteva il turismo. Questi luoghi erano conosciuti, oltre che per il mare, per il duro lavoro dei pescatori o per essere terra di conquista dei pirati.
Il futuro della Tonnara di San Vito lo Capo
L’Amministrazione comunale di San Vito lo Capo, dopo i vani tentativi della Valtur, vorrebbe annettere l’antica tonnara, al patrimonio pubblico, partecipando alla relativa asta.
Una volta individuato un possibile acquirente, spetterà alla Sovrintendenza di Trapani, delineare ancora una volta, i possibili scenari. Si spera che l’azione possa dar vita ad opere di ripristino dei caseggiati ed un eventuale utilizzo a scopo culturale.
La zona ricade all’interno di un’area sottoposta a rigide restrizioni ed in più occasioni, è stata ribadita l’impossibilità di trasformare gli edifici, in strutture ricettive.
Potrebbe divenire un polo museale, uno spaccato di storia a cielo aperto, con sale destinate a far rivivere il suo glorioso passato o meeting di prestigiosi convegni.
Rimaniamo in attesa di conoscere l’evolversi della vicenda. Una storia che nei mesi scorsi, ha visto interessare anche il FAI, grazie all’inserimento della Tonnara del Secco e del Castello Calatubo di Alcamo, tra “I Luoghi del Cuore” da salvare.
E’ un patrimonio storico, le cui sorti, vedono interessare l’intera popolazione del piccolo comune. Annualmente anche tanti turisti si stupiscono del degrado e dell’immobilismo degli enti.
Per raggiungere il sito: percorrere la statale 187, successivamente uscita per San Vito lo Capo e poi indicazione per la Tonnara in via del Secco.
Per maggiori informazioni – info@baglioridisicilia.com o 340.3046334 o segui la pagina Facebook di Bagliori di Sicilia.