The Guardian e Palermo. Una forte empatia lega il celebre giornale d’oltre manica al capoluogo siciliano. Una simpatia mediatica manifestata già in altre circostanze, al punto da considerare la città, una location di livello mondiale.
The Guardian, il prestigioso giornale britannico, inserisce Palermo tra le migliori 40 destinazioni da visitare nel 2018
Non solo Brexit. Nel Regno Unito c’è chi guarda con grande interesse alle vicende culturali dell’antica Panormus.
Il celebre quotidiano The Guardian non avrebbe dubbi su dove trascorrere le prossime vacanze in Italia. Sicuramente a Palermo, eletta tra le migliori 40 destinazioni al mondo per il 2018 e l’unica meta del territorio nazionale.
Si proprio l’unica città in Italia. La candidatura non è frutto di un errore, non abbiamo interpretato male il messaggio londinese.
Palermo non è soltanto la Capitale della Cultura per l’anno in corso. E’ la culla del sapere e crocevia di tante popolazioni.
Il territorio è un tesoro arabeggiante, da non tenere più in soffitta, ma da mostrare al mondo intero, grazie ad eventi ed il ricorso del marketing digitale.
Sempre più magazine ed organi d’informazione pongono al centro dell’attenzione la città. Non più soltanto per fatti di cronaca o per gli innumerevoli problemi che accompagnano tutti i grossi centri urbani.
Palermo è il covo di tante storie e leggende, terra di scrittori e d’incredibili produzioni artistiche.
Possiamo affermare che The Guardian, non è la prima occasione in cui rimane sedotta dal suo fascino e da così tanta bellezza.
Tornando indietro nel tempo, circa due secoli, non dimentichiamoci cosa scrisse nel diario di viaggio Wolfgang Goethe, poeta e drammaturgo tedesco: “Nel giardino pubblico vicino al porto, trascorsi tutto da solo alcune ore magnifiche. E’ il posto più stupendo del mondo ( Monte Pellegrino ), il promontorio più bello del mondo”.
The Guardian definisce Palermo un “cultural melting pot” ovvero un crogiolo culturale. Uno spazio in continuo divenire, dove potersi confrontare e cercare le origini dell’attuale società.
Scorrendo lungo l’articolo, il quotidiano descrive una sintesi delle principali manifestazioni che attendono il capoluogo nei prossimi mesi:
“Una pietra commemorativa in mostra nel palazzo moresco della Zisa registra la sepoltura dei resti di una nobildonna in quattro lingue: latino, greco, arabo ed ebraico. Tale apertura ad altre tradizioni è tipica di questa città, spesso definita come un mosaico – un modello che si intreccia anche in influenze spagnole, normanne, borboniche e britanniche. E quest’anno, aprirà la prima nuova sinagoga della città in 500 anni. Una chiesa barocca inutilizzata nella Giudecca, chiamata Santa Maria del Sabato, viene trasformata nel luogo di preghiera.
Palermo coglierà l’occasione per mostrare le sue ricchezze culturali e storiche nel 2018 e tra queste spicca Manifesta 12, l’ultima edizione della biennale dell’arte itinerante. Le attività e le mostre si terranno nei palazzi, nelle chiese e nei giardini botanici, con il fulcro del rinnovato Teatro Garibaldi. Le questioni di Palermo del 21 ° secolo non vengono tuttavia sorvolate: ottobre vedrà il terzo festival annuale di letteratura migranti, dando voce alle persone che approdano, attraversano o si insediano in Sicilia nella loro ricerca di sfuggire alla violenza e alla povertà altrove.”
Tra mete esotiche e voli pindarici in giro per il mondo, la città si è ritagliata un importante spazio nelle gerarchie britanniche. I più stupiti di tali attenzioni? Probabilmente gli stessi palermitani, spesso inconsapevoli di vivere all’interno di un museo a cielo aperto.
Lo stile Arabo – Normanno si pone in antitesi a paesaggi naturali o a modernità contemporanee. E’ un modello da preservare e comprendere. Una grande soddisfazione per Palermo che vuole crescere insieme alla sua storia.
Le nostre proprietà sorgono a pochi minuti da Palermo e dall’aeroporto Falcone&Borsellino.
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