Il fascino spettrale e malinconico delle stazioni ferroviarie dismesse diventa l’ispirazione per un progetto turistico. Il piano punta a riqualificare e restituire a visitatori, luoghi ormai dimenticati.
In Europa già si fa da tempo, ma adesso anche in Italia è partito un programma su iniziativa delle Ferrovie dello Stato. L’obiettivo è trasformare le ferrovie dismesse in percorsi dedicati all’ecoturismo ed alla mobilità sostenibile.
Stazioni ferroviarie dismesse: la collaborazione tra Ferrovie dello Stato e Banca Etica
L’input nasce dall’approvazione di una proposta di legge per creare ferrovie turistiche nelle linee in disuso, che si trovino in aree di pregio naturalistico o archeologico.
La Sicilia da canto suo non poteva non cogliere quest’opportunità se si considera che siamo la regione italiana dove l’abbandono delle linee ferroviarie minori è stato più significativo. Nell’isola vi sono oltre 1.000 km di tracciati ferroviari dismessi.
L’Italia vanta al momento sessanta interventi di riutilizzo di ferrovie dismesse, in gran parte concentrata al Nord.
Al Sud la regione più attiva è la Sicilia, dove un decimo degli oltre mille chilometri di ferrovie dismesse sono stati convertiti in mobilità dolce.
C’è già un accordo siglato tra Fs e Banca Etica che si occuperà della raccolta fondi per sostenere i progetti di riqualificazione attraverso bandi dedicati sulla propria rete di crowdfunding.
Inoltre verranno promossi eventi culturali, oltre servizi creditizi e bancari integrati.
L’intesa riguarda al momento circa 450 stazioni che le Fs definiscono ‘impresenziate’, ossia senza più personale attivo.
Individuate le tratte da trasformare in percorsi turistici
Stazioni ferroviarie dismesse: Sono quattro le tratte individuate per la Sicilia: la ferrovia Alcantara-Randazzo(Catania); Castelvetrano-Porto Palo di Menfi, Agrigento Bassa-Porto Empedocle (Agrigento e Trapani), Noto-Pachino (Siracusa).
L’idea è quella di creare percorsi piacevoli, sicuri ed accessibili anche agli utenti più deboli, conservando i vecchi manufatti ferroviari (ponti, gallerie, stazioni e caselli) e contribuendo a preservare la memoria storica della ferrovia. Le stazioni e i caselli potrebbero essere convertiti in punti di ristoro, musei ed agriturismi a servizio degli utenti a piedi, in bicicletta, a cavallo.
Tra i firmatari della proposta di legge la parlamentare nazionale Luisa Albanella che ha sottolineato quanto il progetto punti a valorizzare non solo le tratte ferroviarie di pregio, ma anche stazioni, pertinenze con opere d’arte e rotabili storici e turistici.
“Una legge tanto attesa che, con la sua approvazione definitiva, vedrà l’Italia tra le prime nazioni in Europa a disporre di norme precise, e soprattutto sicure, che disciplinano questo articolato e importante settore”.
“Con queste norme sarà possibile sviluppare ulteriormente la vasta rete di ferrovie storiche e turistiche anche della nostra regione– continua Luisa Albanella – la legge darà inoltre ai nostri giovani l’opportunità di investire nei territori interessati dalle linee turistiche, inaugurando attività culturali, ricettive e di promozione turistica”.
In prima linea nella promozione del disegno c’è il sindaco di Randazzo, comune di provincia di Catania, la cui stazione ferroviaria risulta dismessa dal 2011 e in evidente stato di degrado
“Finalmente potrebbe avverarsi un sogno che non credevamo potesse più realizzarsi – ha commentato il sindaco di Randazzo Michele Mangione – quella nostra credo sia tra le tratte ferroviarie piè belle d’Italia dal punto di vista naturalistico e paesaggistico e ci fa piacere che la politica abbia capito di invertire la rotta, puntando alla riconversione sostenibile di siti di interesse”.
Le proprietà di Bagliori di Sicilia sorgono nel trapanese. Le location da tenere in agenda sono Scopello e Castellammare del Golfo, al centro di tanti itinerari, vicine a numerose bellezze paesaggistiche.
La maggioranza delle abitazioni beneficiano di piscine con sistema a sfioro, il miglior modo per assicurare agli ospiti, un’esperienza unica.
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