Le parole siciliane sono geniali costrutti dialettici, idiomi di una lingua millenaria. Numerose sono le espressioni che contraddistinguono il territorio della regione, risulta impossibile racchiuderli in un semplice post.
Scopriamo i modi di dire per trascorrere una vacanza doc, magari all’interno di una casa lussuosa. Un piccolo manuale per appassionati viaggiatori da memorizzare insieme alle 10 parole palermitane più chiacchierate.
Parole Siciliane e Modi di Dire per trascorrere una vacanza doc
Ironiche sfumature, linguaggi gestuali e mimiche facciali sono soltanto un’anteprima delle più comuni parole siciliane. Termini dal grande valore semantico si fondono con locuzioni verbali, sciorinando curiosi modi di dire, veri cult da imparare in vacanza nell’isola. Vocaboli di difficile traduzione, che amplificano il reale significato di chi le pronuncia.
Elementi caratterizzanti del vivere siculo, si distinguono per metrica e sonorità dalla lingua nazionale. Si odono tra i quartieri e le strette vie dell’antica Trinacria, fino a trovare spazio all’interno d’importanti creazioni letterarie.
- Beddu Spicchiu Di Mennula Amara: indica con sottile ironia un comportamento da mascalzone traditore. Secondo un’altra chiave di lettura, si rivolge a chi si dà delle arie senza averne motivo, mostrandosi con atteggiamenti indisponenti.
- Chi nicchi e nacchi: forma derivante dal latino, fa riferimento ad un qualcosa che non c’entra nulla con l’oggetto della discussione.
- Botta ri sale: è un espressione utilizzata in presenza di un evento improvviso, indica uno stato di spavento o un’arrabbiatura nei confronti dell’autore del botto!
- Non ci scassare i Cabbasisi: sono piccoli tuberi dal sapore dolciastro utilizzati in ambito culinario per insaporire alcune pietanze, coltivati in zone calde del mediterraneo, in particolare nel trapanese. La forma dialettale è entrata di diritto negli schermi televisivi grazie al Commissario Montalbano.
- Accura: segnala un avvertimento, un monito nel prestare attenzione, spesso esclamato ad alta voce e con veemenza.
- Avantieri: fa riferimento ad un’azione svolta in un determinato arco di tempo, ovvero l’altro ieri. Sembra spostare l’orizzonte temporale in avanti, per poi tornare nel passato.
- Ciavuru: è l’odore o il profumo solitamente abbinato a bontà gastronomiche, il termine viene utilizzato molto spesso tra i vicoli dei mercati storici.
- Abbagnare: è una cantilena declamata da venditori ambulanti per promuovere prodotti tipici e per attirare l’attenzione di passanti.
- Cadozzu: l’unità di misura della salsiccia, che non si vende a peso.
- Un ta Fissiari: è un invito a non perdere tempo e sfruttare la prima occasione utile per compiere un’azione.
- Allalato: è un’espressione associata ad una persona rintronata e distratta.
- Araciu: è un consiglio ad andar piano o prestare attenzione nel spostare un oggetto perché si potrebbe rompere!
- U Sciecco: ovvero l’asino, splendido animale dalle lente movenze, un tempo utilizzato come primo mezzo di trasporto.
- Lagnusu: indica un soggetto pigro e con poca voglia di lavorare, appartenente alla generazione dei nati stanchi, un pò come Ficarra&Picone!
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