Nomi storpiati: la lingua siciliana presenta un’infinità di nomenclature ed espressioni dialettali. Numerosi sono gli artisti che nel corso dei decenni, hanno osservato origini e cambiamenti di locuzioni verbali o modi di dire. Il linguaggio parlato è la prima forma d’interazione e socializzazione, elemento caratterizzante del vivere siciliano.
Nomi storpiati di Salvo Piparo: l’ottavo capitolo del suo scordabolario
Salvo Piparo è un celebre artista palermitano. Il nome della sua famiglia è legato all’attività dei Pupi Siciliani, proclamati dall’Unesco, patrimonio immateriale dell’umanità. Il comico siciliano è voce narrante degli spettacoli, ma anche autore di brillanti monologhi sulla storia della lingua locale.
Grazie al suo contributo, oggi diamo uno sguardo ai nomi storpiati, ovvero ai nomi comuni di persona, che in molte occasioni vengono pronunciati in modo differente. A cambiare non è soltanto la fisionomia della parola. Ad accentuare o stilizzare i vari termini, sono aspetti quali l’intonazione della voce o il contesto dove si svolge l’azione.
Ti sei mai chiesto come potrebbe essere pronunciato il tuo nome a Palermo e quali nomi sono oggetto d’ilarità tra la gente?
E’ il caso di Lorenzo, da piccino Lorenzino, per poi scivolare in età adulta ad una forma più imbastardita “Lorienzo”.
Pensa alla Carrà, se abitasse in un quartiere, non sarebbe più la Raffaella nazionale, ma “Rafaniella”, in sintonia con l’ortaggio Rafanello.
Gaetano, assume una sembianza poetica in “Gheitano”. Gioacchino quasi perde d’identità e cade in un anonimo “Jachino”.
A questi si aggiungono alcuni nomi che acquistano un accento, quali Alfonso, Isidoro, Salvo e Silvia, rispettivamente “Fofò, Dodò, Sarbò e Siddiò”
Altri invece addirittura si allungano: Anna diventa “Annacamilla”, Rosi viene storpiata in “Rosuccia o Rosucchia”, Cetty ” Ketty o Kettyfarei”.
Tra i più bistrattati sicuramente Luca e Grazia, “Lu cacaro” e “Grazie Graziella, Grazia ancora”.
Ma il re assoluto è sicuramente Franco, un tempo era il nome più gettonato per aprire l’attività di barbiere. Volevi svolgere questo lavoro ed avere clienti? Nell’insegna del negozio dovevi scrivere “Franco”.
Perché Franco? Quando sei piccolo ti dicono “mangia Franco, mangia Franco”, da grande il “MangiaFranco” viene associato alla figura del politico, che promette ed alla faccia della comunità, fa la bella vita, ovvero “U “Manciafranco” ( nella foto impersonato dal suo comico Matranga&Minafò ).
E Giacomino e Cosimino? L’importante è non toccare Pompeo, in quel caso i riferimenti sono ben diversi!
Il video di Salvo Piparo è un concentrato di genuinità e conoscenza dell’arte popolare, tramandata grazie alla sua immensa capacità comunicativa.
Cosa aspetti ad organizzare la tua prossima vacanza in Sicilia? Potrebbe essere l’occasione per scoprire se anche il tuo nome, è oggetto di storpiature nel dialetto locale.
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