La Camera delle Meraviglie. Se vieni in Sicilia e visiti Palermo non puoi non andare a scoprire la magia di un luogo chiamato “Camera delle Meraviglie”. Si trova a Palermo nei pressi del mercato Ballarò, uno dei più noti di Palermo, precisamente in Via Porta di Castro 239.
Un luogo scoperto per caso: gli ignari proprietari di un appartamento sito in un palazzo seicentesco nel 2013 si sono ritrovati, a seguito di un restauro, con un vero tesoro tra le mani.
Una stanza che era in realtà una “moschea blu” con preziosi disegni, versetti e iscrizioni arabe con decori e scritte argentate in una lingua dal sapore arabeggiante.
Dagli studi che sono stati fatti è emerso che le decorazioni presenti all’interno della “Camera delle Meraviglie” risalgono al XIX Secolo. Sembrerebbe sia stata una camera segreta, in cui avrebbero avuto luogo riti magico-esoterici e di carattere massonico. Ma si è parlato anche di “stanza della preghiera”, dato il suo orientamento verso la Mecca, “stanza di relax“.
La Camera delle Meraviglie: un messaggio e una sinfonia nascosta tra i caratteri
on si può parlare di vera e propria lingua araba poiché con molta probabilità le diciture sono state composte da un artigiano locale che ricopiando commise dei notevoli errori.
I caratteri che si ripetono nelle pareti sono sette, sempre gli stessi, a lungo si è cercato di interpretarla di dare un senso a simboli sconosciuti.
«Quello che Dio Vuole accade. Quello che Dio non vuole non accade». È questa la frase che si trova più volte ripetuta all’interno della “Camera delle Meraviglie”, quasi come un mantra.
Una frase, tratta dalle massime attribuite al profeta Maometto, che ci porta ad una spiritualità molto elevata.
La stessa epigrafe al suo interno ne cela un’altra, scritta in latino: “Recto lucet (Brilla di rettitudine)”. Una frase disegnata e ricopiata decine di volte sulle pareti, quindi leggibile in due lingue, con melodia incorporata.
Una “stanza delle meraviglie”, come l’hanno poi chiamata e studiata Vittorio Sgarbi, ricercatori islamisti e tre docenti dell’università di Bonn, oggi meta di moltissimi turisti.
Adesso l’ultima sorpresa. Un musicista, Giuseppe Mazzamuto, sovrapponendo un pentagramma, (uno spartito trasparente) sulla scritta araba e copiando i tondi delle lettere ha scoperto una sequenza di note, una melodia “celestiale” che incredibilmente si può leggere e suonare da destra verso sinistra e viceversa.
Una sequenza semplice. Per chi conosce la musica: «Sol, Sol, Re, Sol, Mi, Fa, Mi, Fa, Fa, Re, Mi, Sol». Una successione di note celate all’interno della scritta in arabo, decodificata dai docenti dell’Istituto di lingue orientali e asiatiche dell’università di Bonn, Sarjoun Karam, Chiara Riminucci Heine e Sebastian Heine.
E’ un genio l’artista ancora senza nome artefice di questa stanza a fine Ottocento. “Un mostro di cultura e di ingegno capace di disegnare tutto questo incrociando latino, arabo e musica”. La melodia è stata arrangiata dal maestro Mazzamuto, vibrafonista e percussionista all’Orchestra sinfonica siciliana. Melodia concessa a lettori e ascoltatori di Corriere.it.
Il biglietto di ingresso, per chi vorrà visitare la Camera delle Meraviglie, sarà di cinque euro. Oltre alla stanza blu, consentirà di visitare anche i saloni con i pavimenti in maiolica e le volte liberty. Le visite avverranno su appuntamento: basta collegarsi con la pagina facebook “La Camera delle Meraviglie”. I biglietti si fanno sul posto.