Cina e Sicilia sempre più vicine. L’obiettivo è promuovere all’estero le eccellenze dell’Italia ed in particolare della Sicilia, eliminando tutti i pregiudizi che accompagnano il suo nome. Spesso all’estero, la regione è ancora sinonimo di mafia e criminalità, dimenticando tutto ciò che di bello questa terra ha da offrire.
“Basta al connubio Sicilia e mafia, bisogna lavorare per creare un brand che sappia promuovere le eccellenze della nostra terra“, questo è il progetto annunciato a Taormina dall’assessore al ramo, tracciando una nuova rotta per il futuro turistico ed economico dell’isola.
Cina e Sicilia sempre più vicine: Il mercato orientale è una risorsa in termini di presenza turistiche
Già da anni circolano voci su nuovi possibili collegamenti diretti con altri paesi che favoriscano il turismo. Adesso queste proposte sembrano concretizzarsi. Il progetto è quello di collegare la Sicilia con voli diretti per la Cina. Non è stato ancora precisato, né anticipato, quale aeroporto siciliano ospiterà le linee dirette, ma sono già stati avviati i contatti.
“Il mercato cinese, in fortissima espansione economica, può rappresentare una risorsa in termini di presenze turistiche per la Sicilia e il protocollo instaurato tra i due governi agevolerà l’incremento dei flussi. I dati rivelano che la presenza di cinesi in Italia negli ultimi quattro anni ha superato i tre milioni” spiega l’assessore Pappalardo artefice del progetto.
L’imperativo è attrezzarsi per non perdere un movimento turistico, potenzialmente capace di fruttare milioni di euro. Il “piano” guarda a progetti di ampio respiro, evitando spargimenti di risorse per piccole manifestazioni locali.
Occorre fidelizzare i visitatori. Un dato da tenere in considerazione, in Umbria e Toscano tornano in media sei volte. Per incentivare il mercato turistico, il piano punta al dimezzamento dell’iva sul turismo, dal 10 al 5%, al riutilizzo di beni confiscati a “cosa nostra” destinandoli ad altre attività e in particolare alla creazione di un portale turistico regionale.
Andare incontro alle esigenze e le preferenze dei nuovi flussi turistici
Per rendere Cina e Sicilia sempre più vicine, il segreto è partire dalla conoscenza di gusti ed esigenze del popolo del medio oriente. I cinesi, ad esempio, abituati ad ambienti piccoli ed angusti, amano le sistemazioni spaziose e chiedono strutture ricettive dotate di vasche da bagno.
Secondo una ricerca del sito Hotels.com il nuovo viaggiatore cinese è “giovane, sofisticato, internet-savvy, più sicuro di sé e più familiare con gli usi e costumi stranieri”. Ama le boutique, i ristoranti e i bar, ma non cerca la palestra e la spa.
La spesa nel turismo internazionale da parte della Cina, è aumentata dai 18 miliardi ai 73 miliardi nel 2011 e secondo la Boston Consulting Group, entro il 2020 il mercato varrà 590 miliardi. Inoltre, rispetto a 10 anni fa gli albergatori vedono un ospite cinese molto cambiato, più attento alla tecnologia ed alla cultura locale.
Le dimore di Bagliori di Sicilia sono perfette per venire incontro alle esigenze dei nuovi flussi turistici. Tutte le nostre proprietà sono ubicate a Castellammare del Golfo e Scopello, località dal grande valore paesaggistico.
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